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Da semplici affittuari dei Benedettini del Polirone , a ricchissimi possidenti terrieri in quel di Gonzaga. Poi Capitani del popolo, Marchesi e Duchi di Mantova.
I Corradi da Gonzaga – i Gonzaga – per ben quattro secoli rimasero al potere a Mantova grazie ad un vero e proprio colpo di stato all’alba del 16 agosto 1328 a discapito di Rinaldo, l'ultimo dei Bonacolsi.
Favorevoli ad una attenta politica matrimoniale che li vedeva legati alla Repubblica di Venezia, a Ferrara, Milano, all’Imperatore, al Papato, si contraddistinsero per il loro accorto mecenatismo.
Per celebrare il prestigio economico e culturale della Signoria, che aveva esteso il potere in tutta la provincia, fino al Monferrato, furono chiamati nella favolosa reggia di Piazza Sordello personalità del calibro di Pisanello, Donatello, Vittorino da Feltre, Luca Fancelli, L.B. Alberti, Mantegna., Giulio Romano, Rubens.
Quando nel 1627 la linea primogenita si estinse, e la carestia mise la città in ginocchio, al duca Vincenzo II toccò vendere gran parte della celebre quadreria di famiglia a Carlo I Stuart, poi completamente dispersa dal sacco del 1629 –1630. In conseguenza al sacco ad opera dei Lanzichenecchi che devastò la città e suoi territori, per la Mantova splendida dei Gonzaga, flagellata dalla peste, fu la fine.
Ferdinando Carlo, ultimo duca, abbandonò la città rifugiandosi a Venezia nel 1707.
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